Dalla fine del 2021, quando Auxílio Brasil ha sostituito Bolsa Família, il Ministero della Cittadinanza ha confermato una massiccia adesione al programma. Invece di ridurre la coda a zero, il numero di persone in attesa di entrare nel libro paga sembra aumentare.

Nel mese di giugno si sono unite a questa coda più di 1,5 milioni di famiglie. Ciò significa che il numero è raddoppiato rispetto a due mesi prima. Più di 130.500 vivono nelle capitali del paese, Rio de Janeiro e San Paolo.

Secondo il direttore di FGV Social, Marcelo Neri, il movimento può essere spiegato da due ragioni: l'impoverimento generale e l'impatto dell'inflazione sul reddito brasiliano. Inoltre, l'aumento delle rate mensili da R$ 400 a R$ 600 ha attirato persone rimaste senza sostegno finanziario dopo la fine degli aiuti di emergenza.

Neri spiega inoltre che questa coda nel Paese e nelle capitali è il risultato dell'impoverimento della popolazione avvenuto negli ultimi due anni. E anche l’offerta di un sostegno più generoso pari a R$ 600. Sebbene il tasso di disoccupazione sia diminuito, l’aumento del costo della vita guidato dall’inflazione sta superando la ripresa del mercato del lavoro.

L’ultima nuova mappa della povertà pubblicata da FGV mostra che la povertà ha raggiunto il 29,6 della popolazione totale del Brasile nel 2021. Durante questo periodo, 62,9 milioni di brasiliani hanno iniziato a vivere con un reddito mensile pro capite fino a 497 R$, ovvero 9,6 milioni in più rispetto al 2019.

Per darvi un’idea: a San Paolo, ad esempio, l’alto tasso di povertà nella capitale era di 5,2 nel periodo sopra indicato. Nello Stato l'aumento ha raggiunto il 4,54. L'indice di povertà si è chiuso lo scorso anno a 17,9 nello stato più ricco del Brasile.